Intervista
Buon giorno.
Mi chiamo Giampaolo Berti, vivo a Scandicci in provincia di Firenze e sono nato tanti anni fa.
Ho fatto di professione il direttore d’albergo per 32 anni, in giro per il mondo, un lavoro bellissimo ed affascinante, nonostante la mia preparazione culturale fosse indirizzata verso altre sponde.
In tarda età mi sono ritrovato giornalista, poi scrittore (ho già pubblicato sei libri di genere vario) e mi sono occupato di tante altre cose, fra cui il mondo del vino,
scrivendo e organizzando degustazioni di grandi etichette.
Oggi mi ritrovo sul podio - al terzo posto - del concorso giornalistico “Ambiart” - la mia prima partecipazione ad un concorso letterario.
L’articolo giornalistico che mi ha permesso di ottenere questo straordinario successo, è una carrellata di stupefacenti presentazioni fatte dagli esperti con descrizioni altamente poetiche e suggestive, coinvolgenti e piene di aspettative, descrivendo le qualità dei vini, bianchi, rossi o rosati che siano, trasmettendoci straordinarie sensazioni.
Fin dai tempi di Bacco il vino ha rappresentato sempre un’occasione di socializzazione.
Anche Cicerone apostrofava i suoi ospiti dicendo: “o bevi o te ne vai”.
Anche Galileo Galilei apprezzava molto il buon vino ed è rimasta famosa la frase:
“Il vino è un composto di amore e luce”.
Antichi detti contadini dicevano: La migliore medicina è il decotto di cantina!
Oppure: Quando il capello tira al bianchino lascia la donna e tienti al vino!
Ringrazio tutta la giuria di questo riconoscimento meraviglioso.
Grazie di tutto cuore!